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Cripto-ontologia della scrittura è, da un lato, un articolato e denso confronto filosofico ingaggiato da Christoph Türcke con le teorie della scrittura di Deleuze e di Derrida, dall'altro un approfondimento della sua teoria circa l'origine della scrittura dalla ferita rituale. Türcke ha buon gioco nel mostrare come la nostra epoca non sia solo quella del proliferare rizomatico delle differenze ma anche quella del branding e dei loghi. Questi ultimi, egli scrive, «se vogliono cogliere la loro occasione, non devono solo essere del tutto conformi allo spirito del loro tempo, ma anche avere tratti talmente affilati e concisi da comunicarsi bruscamente - per così dire imprimersi a fuoco». E chi è senza logo si sente perduto. Incidere la propria pelle significa «rendere sé stessi un monumento vivente contro l'assenza di tracce».